lunedì 3 settembre 2012

embrace moi, un anno dopo


Abbraccio, abbraccio, abbraccio!
Abbraccio, che poi è un incrocio di braccia, uno stralcio d'affetto. 
Va bene, l'aspetto. Abbocco, lo bracco (oppure mi stacco, io scappo sempre).
L'abbraccio è una croce, calore sommesso fumante di braci.
O di baci
se piaci

(anche se spesso l'abbraccio è una boccia di vetro. se appoggi la bocca diventano cocci)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Nelle loro bocce di vetro i pesci rossi vivono esistenze inutili, trenta secondi alla volta.

amelie in rosso ha detto...

i trenta secondi quando appoggi la bocca?
dici che bisogna rischiare e farli uscire tutti?
si perderebbe la meraviglia dei bambini. e, beh, il consumismo delle giostre.

Anonimo ha detto...

I bambini possono andare al mare a vedere i pesci, le giostre continueranno a regalare peluches. Io dico solo che rompere una boccia di vetro non sia poi un gran danno.
E poi si potrebbe sempre scoprire di aver tra le braccia qualcosa di più resistente. Sia o no quel che si spera.

amelie in rosso ha detto...

io ho detto "spesso", e nelle mie bocce non c'erano pesci.. il rosso era il taglio: a me ha spesso fatto male baciare le bocce. Gli abbracci non sbocciano, per me.

V ha detto...

e poi gli anonimi non dovrebbero parlare di osare!

Anonimo ha detto...

il rosso che esce non fa male- quello che fa male è il bianco nebbia di chi non osa-

V ha detto...

Io parlavo delle *mie* bocce di vetro. Se avessi scritto qualche tempo fa, anche solo un anno fa, avrei detto, baciamo le bocce! facciamo sbocciare gli abbracci! corriamo rischi! confondiamo le acque! le idee, i cuori, mischiamoli, tuffiamoci negli acquari.
Anche adesso lo dico, di altri, ad altri. Dico osa, fai, rischia, muoviti, agisci, le cose belle nascono quando ti metti in cammino. Lo dico e ci credo, per un sacco di altre cose. Lo dico anche a chi non si è ancora fatto abbastanza male con i vetri, o a chi non ha fatto abbastanza male.
ma per le bocce di vetro, non la penso più così.
mi sono tagliata. ho tagliato altri, ho soffocato pesci, ho perso magie.
Forse sono invecchiata. Nelle *mie* bocce di vetro, e parlo solo delle mie, magari ci leggo il futuro, o capisco il confine solido, del materiale prima dell'acqua, per non ritrovarsi con un mare di cocci bagnati.