mercoledì 30 dicembre 2009

L'Olanda come non l'avessi mai lasciata (parte 2)

sono ritornata nel paese dei mulini a vento, del vento contro, della lingua che non è una lingua but a throat desease, del pane che ammuffisce invece che indurirsi, degli aerei che partono 8 ore in ritardo e mi fanno perdere notti di sonno e di tango.


E di Ronald, semisconosciuto professore di matematica che si è procurato le chiavi della casa di Jeanin (sconosciuta professora) dove Lenny (professore conosciuto e amico, ma ora in Belgio) aveva lasciato le chiavi di casa sua. Ronald che mi è venuto a prendere alla stazione di Leiden alle 3.30 di notte ed ha portato me e i miei 30 kili di bagagli sulla sua bici fino a casa di Lenny per non farmi passare la notte in areoporto.

Quando si dice gentilezza, che dire poi gratitudine non è nemmeno abbastanza.


sabato 26 dicembre 2009

Partenze

l'anno scorso era così

ed ora ritorno in quella distesa bianca di ghiaccio e luce, e ci starò fino a quando in primavera la luce diventa rosa, fino a quando scavalca le undici di sera d'estate.
Ma prima cerco casa..

giovedì 24 dicembre 2009

L'altra neve

















Chissà quel treno come sarebbe stato.

Vorrei intrecciare le rotaie in un tappeto di colori in bianco e nero e sederti accanto, lasciare l'imbarazzo depositarsi sul fondo di una tazza di caldo. Una tazza grande, perchè le parole che si leggono nei fondi abbiano più spazio per parlare.

mercoledì 16 dicembre 2009

Vorrei saper ballare così


Tempo fa mi hanno mostrato questo video incredibile
http://vimeo.com/21504484


lunedì 14 dicembre 2009

Ricette di cucina appiccicosa

Procurarsi della vinavil secca da chi inconsapevole la vuole gettare via (asili, scuole elementari, cassetti dimenticati, soffitte, compagni di corso, cartolerie in chiusura, amici).
Aggiungere acqua tiepida.
Mescolare.
Servire diluita a piacere.

La foto è una gentile concessione di Alice. All rights reserved.

sabato 28 novembre 2009

Due giorni in toscana + Chagall

Conoscevo Chagall, ma non lo conoscevo. E' arrivato tutto insieme, un paio di anni fa. La sua bibbia illustrata regalata da Lenny, ed un museo a Brussels, bellissimo, dove ha funzionato l'effetto magnete, e dove si è realizzata la mia conversione definitiva al romanticismo drammatico (come se ce ne fosse bisogno) e a tutto quel blu, quei colori.

Poi è ritornato a sorpresa, ad ottobre, in una mostra a Pisa che era lì mentre c'ero anche io, in mezzo ad un volo a/r da Amsterdam (la mostra l'ho vista tra la a e la r).

Credo ci sia fino a gennaio, andateci.

Così sorridente, piena di vita e solarità, pur in quei colori freddi, spesso, tutto blu, tanto verde, viola scuro. Rosso e giallo a tratti.

Chagall era un pittore felice.


Non c'erano i suoi quadri più famosi, eppure mi sono incantata davanti ai colori, ai collage, alle mattonelle dipinte.

Non avevo fogli con me, così ho trascritto le sensazioni sul cellulare, in due messaggi in codice, ripromettendomi di espanderle subito dopo su un treno per Firenze. Ma alla mostra ho comprato la sua autobiografia (scrive, tutto, così, con, questo, ritmo, ed ogni tanto con questo! così bello e leggero! con quell'entusiasmo bambino, ed un sacco di colori), ed è stata l'autobiografia ad occupare le due ore di treno.

Così ora dei messaggi salvati sul cellulare è rimasto questo:


primo messaggio: nulla, l'ho cancellato per sbaglio

secondo messaggio: Infinito, come si fa a prenderlo tutto? St. Jean Cap-ferrat, Ragazza tra i fiori, matton [n.d.b. matton=mattonelle], Donna Mani Rosse e Verdi, collage. La Vita(Prep)->inconscioF, resurrezione fiume, Cristo Riva-sensualità, isola Poros, diversa!, caccia uccelli, spudorato romantico. Pranzo italia, carica mistica.


beh, buona fortuna.


Invece è più chiaro che una mostra intera su un solo artista per me è troppo, perchè dovrei saper essere selettiva, fermarmi di fronte a ciò che mi piace, ed invece c'è questa sorta di bulimia visiva, il voler vedere tutto, tutti i quadri, anche se so che non saprò emozionarmi per più di uno o due.

Avrei bisogno di pass per 100 ingressi, così posso scoprire i dipinti più volte, lasciare che le sensazioni si modifichino con me.

Specialmente Chagall poi -come già dissi, ad alcuni - così denso, così ricco, così colorato, con dettagli incoerenti, tutti sullo stesso piano.

Uno degli ultimi quadri era una tavola imbandita, sullo sfondo una collina, un paese. Niente innamorati che volano mano nella mano, niente ebrei erranti, niente violini mucche cavalli. Sereno e limpido, anche nella rappresentazione. Eppure era come se anche quello avesse una carica mistica, una suggestione imposta, un rimando a qualcosa di altro.

Insomma, troppi quadri mi fanno perdere i confini tra i quadri. Porto a casa una sensazione collettiva, e non riesco ad isolare cosa ho amato veramente.

Non che sia male o bene, ma forse è una perdita?


Poi,

pomeriggio


Il treno per Firenze l'ho preso per incontrare mio papà, scambiare la giacca leggera con quella pesante (i vantaggi della vita estera). Cipressi e strada bianca dal treno, ero proprio in Toscana.

A Firenze entro a Santa Maria Novella, ma sono emozionalmente stanca, fatico ad essere recettiva per quegli affreschi dopo i colori della mattina, ed un po' mi stupisco.

Ci consoliamo con il duomo, un gelato.

In serata di nuovo Pisa, che è piccolina, la piazza della Normale, una chiesetta sull'Arno, i vicoli del mercato, un paio di altre chiese, infiniti posti dove vendono pizza. Il resto sono curiosità asimmetriche che Nic mi ha mostrato in un giro serale. E poi Campo dei Miracoli ovviamente, già la prima sera, al tramonto. Quasi vuoto nel freddo, ed il marmo bianco blu-violetto come il cielo.

Il resto è dentro, ed il mio dentro è stata Casa Pocalisse.

Grazie, per la guida serale di Pisa l'ascolto le chiaccherate notturne o cittadine, le partite a trivial e la pasta al forno bruciata, le tazze di thè, la discrezione vicinanza lunedì sera, l'attenzione domenica sera. Ma sopratutto per la naturalezza, l'accoglienza. Quel mondo famiglia che avete in quella casa aperta. Ho lasciato l'Italia piena di gratitudine, con la sensazione di essere stata a casa.



There was a time when I had two heads

there was a time when these two faces

covered themselves with loving dew

and dissolved in the perfume of a rose.


Now it seems to me

that, even if I go back, I go ahead

towards a grand gate

behind which extend walls

where extinct thunders and

broken bolts of lightening

lie sleeping...


(Parole e dipinto - The Traveller - di Marc Chagall)

Caro diario

Oggi dice questo

Toro (20 aprile - 20 maggio)

La tua storia sta prendendo una piega più eccitante, strana e cosmicamente comica. Lo splendore e il marciume si mescolano. La linea di separazione tra i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli è sottile come un capello. Ma non temere. Uno dei tuoi talenti sopiti si attiverà al momento giusto. Quando il buio comincerà ad avanzare, le tue ipotesi azzardate lo inonderanno di luce. La tua intelligenza emotiva sarà più viva del solito. Ps: se la tua psiche formicola come quando sbatti la punta del gomito, significa che entro dodici ore riceverai un aiuto inaspettato.

Non sento nessun formicolamento, dunque forse è il caso, mio bel toro, forse è ora, di smettere di aspettare aiuti inaspettati (delle compagnie aeree, degli studi di registrazione, di) e tirare fuori quel talento sopito.

Poi esco da due giorni triestini di pioggia, parole frenetiche e come sempre calore e risate e casa e affetto grato sterminato, e da un incontro serale così bello, caldo morbido presente pieno, quindi sono piena di luce per inondare tutto, acceco.

mercoledì 18 novembre 2009

Vinavil

Oggi ho ricominciato a cucire fogli di carta
(Carta bianca, ritaglio misuro tratteggio mi pungo ricucio.

Cartone, colore, ritaglio, rivesto, la colla, combacio.

Poi preparo il pacchetto, che è la mia parte preferita)

martedì 17 novembre 2009

libere associazioni

Senza bellezza l'albero non vuole. Perciò mi fermo in un punto del campo e chiedo: "Qui vuoi?"
Erri De Luca
ed io dove voglio?

pelosa paurosa golosa giochettona

Ciao Tebe, canotta generosissima

Mancherai.
Ed io lo scrivo per farlo diventare vero, per renderlo irreale.

domenica 1 novembre 2009

GL(i)erpun

sognare del bosco, inciampare in un cespuglio e risvegliarsi con in testa un groviglio.


(M. Chagall)


(Un miscuglio di idee, ma sembra un intruglio, e non sai cosa scegliere, ti spaventa lo sbaglio, mancare l'appiglio.

Non ti interessano, i bisbigli degli amici, la famiglia, l'affetto, infetto, infesta la testa, la festa, il pensiero leggero, pesante, falso, sincero. E' un gioco, ma è fuoco che prima è scintilla e ora divampa, e brucia la sterpaglia per migliaia di miglia, che diventa vermiglia, e prima era gialla. Anche il sole era giallo, ora è abbagliante, e il pensiero leggero, pesante, s'incaglia, ritorna cespuglio)



Girovagando: luminosi e bellissimi invece i suoni di Francesco.

lunedì 12 ottobre 2009

I libri sulla destra (parte 2)



Anobii.com è un sito rischioso.

E' un sito che appena lo scoprite mangia tutto il vostro tempo libero ed anche quello che dovrebbe essere occupato.

E' un sito in cui ogni libro apre un mondo, ed ogni mondo ne apre un altro, ed un altro, ed un altro.

E' un sito che produce desideri al ritmo di mille al secondo e l'ultimo desiderio (il millesimo, quello che rimane) è sempre quello di un libro indispensabile, irresistibile, scritto per questo momento di voi.

Ma è un sito prezioso. Perchè vi fa scoprire libri bellissimi che mai aveste pensato, che ne parlano nei commenti in modo così toccato o divertente o divertito, che vi incuriosite e volete sapere come toccherebbero voi, dove ridereste voi.

E poi potete raccontare le vostre sensazioni, raccontare i vostri libri, quelli che vi raccontano.

E poi, che è la cosa che amo, potete curiosare nelle librerie dei vostri amici, sapere che libri preferiscono e perché li hanno preferiti, rubare consigli, fidarvi dei loro gusti, apprezzare le recensioni.


Ed io, io potrò curiosare nelle vostre librerie, sapere che libri preferite e perché li avete preferiti, rubare consigli, fidarmi dei vostri gusti, apprezzare le vostre recensioni.

..cosa aspettate?


E parlando di libri, buttate un occhio in queste librerie. Alcuni riconosceranno un luogo amato.



I libri sulla destra (parte 1)

In questi giorni di aridità creativa, le parole proprio non suonano, non escono, vi racconto un po' i miei link sulla destra.


Ti presto i miei libri



Odio et amo. Amo il libro, l'oggetto, ed odio le orecchie l'umidità i maltrattamenti, le persone, spesso: le persone che leggendo ripiegano completamente i libri, che li appoggiano sul tavolo aperti, che li infilano in borsa senza protezione.

Eppure. Eppure amo anche i libri vissuti, sottolineati, spiegazzati, evidenziati, commentati, colorati, illustrati. Ricordarmi dei rannicchiamenti scomodi in poltrona, libro e the caldo rovesciato, sorridere per le cose che mi stupivano allora ed ora chissà, toccarli dove altri li hanno toccati e si vede, romanticherie curiose varie.

Ma come fare? Come superare il rispetto totale per l'oggetto, e renderlo vivibile, vissuto, partecipe?


Poi, due anni fa, tre, il mio amico Sandro mi ha fatto ascoltare una risposta.

Un'intervista alla radio, a Franca Berbenni.

La biblioteca di Franca è un un mondo sognante, sognato. Un miscuglio tra bookcrossing e prestito bibliotecario e galleria d'arte e follia pura.

Franca è una ragazza di vicino Milano -donna in realtà- che ha avuto un'idea incredibile, incoscente e bellissima. Ha deciso di spedire gratuitamente i libri della sua biblioteca ad ogni sconosciuto che compili una richiesta on-line, sotto solo le due condizioni che il libro ritorni in un mese e mezzo (dilazionabile), e che porti traccia della vita del lettore.

E che tracce! Ricordi, consigli, segnalibri, sottolineature, lettere d'amore, racconti di vita, fiori secchi, foto di test di gravidanza positivi, scatole di pastelli per sottolineare, cd da sottofondo, illustrazioni, donazioni di biblioteche.


«Tra gli interventi più particolari ricordo una ragazza di Bordeaux che ha riempito un libro di foglie, fiori e pezzi di corteccia perchè andava a leggere il libro in un bosco. Oppure un'altra ragazza ha bucato gli angoli di alcune pagine di Fisiologia del Gusto di Brillat-Savarin ed ha appeso, con fili colorati, le sue ricette».


Cose così.

E poi, purtroppo, evoluzioni varie: impegno oneroso, spese insostenibili, sospensione dei prestiti. Che da pochi giorni, però, sono riaperti.

Non più gratuiti, ma non osate smettere di stupirvi della gratuità dei primi cinque anni.


Dunque, amici lettori, leggete, leggete, leggete! E leggete anche un po' così: richiedete, incantatevi, allegate, scrivete.

Raccontatevi lì, e raccontatemi qui, poi, se volete.


(la foto dei libri è presa da
qui)

venerdì 9 ottobre 2009

Uomini, riutilizzatelo!


"Imagine your birthday, friends all around laughing and celebrating you, and in front of you a five layers cake.
And imagine the moment, when you blow out the candles and make a wish.
... Dancing with you it is like being in that moment, blowing out the candles and making a wish"

Sane gratificazioni.
Che poi la frase parla più di possibilità che di realizzazioni, e non è detto sia sempre un bene, ma è buffo e dolce da ricevere.
(certamente dolce)

B-side: pioggia sempre, voglia di luce, biglietto solo andata per Delft: in ottobre, vivrò nel centro per gli sport di pensiero.
A quale piano?



venerdì 2 ottobre 2009

L'Olanda come non l'avessi mai lasciata

(piovosa, invernale, cielo grigio, luce lattea)

Sono ritornata nel paese dei gatti in vetrina, delle luci gialle nei canali, della vita privata su arredamento ikea proiettata su ogni finestra (multischermo, nella foto), delle poesie sulle pareti




(dei coffee shop, di Vermeer, delle infinite distese di biciclette, del tempo che ti prende in giro, dei Pannekoeken, dell'esaltazione del fritto e della patata, delle città di mattoni, dei treni gialli, del formaggio di plastica, della luce commovente appena il cielo non è bianco, della sovrabbondanza di mucche, mucche dappertutto, sotto il cielo che diventa infinito sopra l'orizzonte piattissimo, dei giardini segreti, dell'a-ringa).


(Le foto dell'aringa sono della mia amica Alice, che oltre ad essere mia amica (caratterizzazione massima) è anche colore. Che diventa spesso foto bellissime, quando ha una macchina in mano)

domenica 27 settembre 2009

la testa tra le nuvole

Passeggiando per la rete ho trovato wordle, un sito simpatico che prende tutte le parole del vostro blog, le inciccionisce a seconda della frequenza, e crea nuvole di senso sospese tra una poesia futurista e quest'altro gioco che amo:


Certo, wordle su quattro post di cui uno spudoratamente ego-centrato sul mio nome non è molto significativo (o forse lo è, con quel 'forse' che è lì tra i più grandi, tra i non nomi propri?) , ma lo rifarò in futuro e vi racconterò di altre nuvole.
Intanto mi diverto con 'adesso olandesi accolgo' (in alto a destra) e contraddico il sole di oggi con 'fuori molto autunno' (in alto al centro): frasi verissime di una Valentina in partenza, che siamo ormai già alla fine di settembre.
C'è anche 'biscotti amati' (sempre lì vicino), che è verità assoluta, nel caso servissero altre prove scentifiche della veridicità di ciò che le nuvole raccontano.
E cosa dire di 'laggiù l'innevata abbrustolisce' (sempre in alto, cercate)? Che carica poetica. Ma d'alta parte io sono una scrittrice molto brava, ed è risaputo.
(ma per non dimenticarlo lascerò scivolare un paio di valentinaèunascrittricemoltobrava, valentinaèunascrittricemoltobrava e valentinaèunascrittricemoltobrava, così trucco il risultato e innalzo l'autostima dal livello nebbia al livello nuvola).

E voi?
Sarei curiosa mettere il naso nelle vostre nuvole, un giorno.

(Note a piè di pagina. La seconda foto è la fotocopia dell'ultima lettera che ho scritto ad A. dove usavo la carta per raccontare un disagio. Non volevo giocare, ma sporcarmi le mani di colla attaccando parole ruvide e slegate, ritagliate per un regalo precedente.
Dunque il gioco ha sfaccettature molteplici. Nelle illustrazioni di Marco, per esempio, sono colorate e bellissime.

Mentre invece, il dipinto del post precedente era di Gerhard Richter, artista tedesco (pittore, fotografo, mescolanza) che sa muovermi in modo profondo e intensissimo. Un giorno ne parlerò più dettagliatamente, forse.

Non ora, che scrivo di fretta e sono già fuori al concerto dei Mercanti di liquore)


sabato 26 settembre 2009

domani torno normale


Lascio l'amusement con un nodo in gola. forse dovevo prendermi un abbraccio in
più, stringere di più quell'ultimo, chiederne un altro.
Non ne ho avuto il coraggio.
odio sentire le cose, percepirle, la sensazione di addio, averne la certezza.
parto per l'olanda e non so per quanto. sarà un mese, ma forse un anno.

ho paura, una paura folle.
domani sarà passata.

perché non so come ne uscirò, quando, ma so che sto facendo cose non propriamente mie. e non so quali sono le cose mie. le sento, ma non ho idee, nessuna, su come crearle, avvicinarle. è una tensione terribile. terrorizzante.
so che percorrerò bene la strada che sceglierò, qualunque sarà. ma qual è la mia?
ho odiato la danza della realtà perché mi ha mostrato tutti i miei limiti, tutte le cose da lasciare indietro, di cui spogliarmi. tutto il lavoro che devo fare su di me. L'ho amato.
che libro incredibile. o forse era il periodo, o l'incontro, nel significato quello profondo della parola. gratitudine.

sto partendo per l'olanda, e ho paura.
è finita la protezione dello studio, la fase di attesa dopo la laurea. comincio io, comincia una scelta, l'ho fatta, ci sono dentro.
so che troverò un altro equilibrio, un'altra attesa, la stessa scelta di vivere all'estero è una scelta di procrastinare.
mi sento una mina inesplosa. così tanti aspettano il bum, e mi chiedo se esploderò mai.
(forse continuo a viaggiare sott'acqua, come nel dipinto che ha colori che non mi piacciono.
No non lo farò.)

sto partendo per l'olanda, e sono sola. la mia vita ruota attorno solamente a me, e questa notte mi fa così tanta paura.
(lo so, qualsiasi cosa vogliate rispondere. lo so. che non è vero o che è bene, e coraggio, e tutto.
lo so bene. ne sono forse grata. ma non c'entra proprio nulla ora)
Mi attacco alle cose intorno, le persone più belle, più vicine di questi mesi.
C'è un attaccamento reale e prezioso, gratitudine, ma non c'entra nulla, ora.
Perché c'è un attaccamento che mi racconto, con le unghie e le lacrime, necessario.
Non necessario, la mia vita ruota attorno a me.

Sono sola. Bene. Male. Paura. Libertà. Che casino.
Sono sola ma mi sto amando lentamente, forse non abbastanza, ancora.
Devo imparare a chiedere. Osare, chiedere vie, consigli, aperture. Ed essere umile.
Cazzo, sono anche debole. E voglio imparare, cercare.
Ho attraversato violenze, malattie, insicurezze, rabbie, morti, sono diventata forte, sono diventata sola.
Ma sono anche debole. Voglio esserlo.
Jodorowsky si era fatto confezionare un paio di scarpe da pagliaccio, rosse e gialle, enormi, con i fischietti. Che immagine bellissima. E' stato un suo modo di cambiare il ritmo, e vedere se la realtà ballava diversa, se gli mostrava il culo o gli offriva un fiore. Gli hanno offerto la sua pillola rossa, l'ha presa.
Potrebbe essere un modo.
Ma il mio modo voglio che siano le parole, le domande. Voglio persone, ma ho paura di affrontare le persone, e chiedere. Chiedere cosa, dove cercare, tu come hai fatto.

Sono cresciuta. Anche le mie emozioni stanno crescendo piano piano, stanno andando a prendere i pensieri.
Sono intelligente. A tratti mi chiedo come. Anche perché, a volte. Ho una spontaneità che forse lentamente non è non sarà più freschezza, ma è più autentica, preziosa, da difendere. Sto cercando i limiti. E mi piace ascoltare. Voglio ascoltarti. Tu che leggi.
Mi sto perdendo ora, dicendo cose casuali.
Ma perché torno dall'amusement e sono le cinque di mattina. Non sono sempre così, scriverò presto un altro post che nasconda questo. Qualcosa di meno intimo, scusatemi.
Non credo sia una richiesta d'aiuto.
Se chiedo qualcosa me lo sto chiedendo a me.

Poi alla fine Rob Brezsny mi consiglia di imparare a fare la birra, perché non sono ancora pronta per riconfigurare i meccanismi del mio cervello.
Questa settimana deve averlo messo in folle il cervello, lui.
Sono in buona compagnia.

Ma io domani torno normale. Mentre lui deve aspettare fino al prossimo venerdì.

Postilla: Mi chiedono, e rispondo: il sono sola non è un sentirsi sola. Era una constatazione più larga. C'era anche una presa di posizione in questo post, ecco, qualcosa verso il positivo.

sabato 19 settembre 2009

Rivendicazione


Valentina Valentina
va lentina Valentina.
Valentina levantina,
Valentina l'innevata,
Valentina l'antinave.
Valentina:
invan l'età
inventa la
vanità nel
latin vena.
Valentina la inventa Valentina.

martedì 15 settembre 2009

Una maglia nella rete

di internet.
Vale a dire che ho finalmente deciso di lasciare traccia di me sul web. E se vi parlerò di questo blog, anche di pubblicare un primo post - vero. Per amici lontani, vicini, possibili, per non perdersi in spostamenti imprevisti, città italiane, luci olandesi, futuri che cominciano.
L'idea è rovesciare in pentola considerazioni, creazioni, scoutismo (nostalgia di), parole, zaino in spalla, thè coi biscotti, tango, umori timori sciocchezze scoperte autunno suoni luce libri cose buffe, cose. Poi darci una mescolata, una spolverata di commenti, portare ad ebollizione e si accettano scommesse su cosa ne uscirà

Cercherò di cucinare post con una sconosciuta regolarità. Ma non garantisco.
Dunque urlate, se vi dimentico sul fuoco e vi si abbrustolisce l'aspettativa.

lunedì 14 settembre 2009

Mi presento confusa

Carta.


Forse l'amore più viscerale. Carta libri oggetto libro restauro acquerelli miniature illustrazioni pastelli sfumature buchi bianchi creazioni cartone tela vinavil carta da pacchi giornali incollati caffè pennello canalette fettuccia catenella rilievo spago telaio cannella e fette d'arancia. Carta. Libri. Parole.

Parole suono senso storia odore inchiostro inconscio imparo.


Ricordo la frase che chiudeva il trailer di Cento Chiodi. Tutti i libri del mondo non valgono un caffè, con un amico.

Di quel film ricordo l'atmosfera semplice, lentissima, della vita nuova. Mille film li ho amati (anche, soprattuto, solo) per l'atmosfera delle persone. le fate ignoranti e shortbus, saturno contro e lost in translation e agata e la tempesta. Mille altri, chissà perché cito questi cinque. Che poi mi è rimasta una sensazione e non so se ancora mi piacerebbero, se mi siano piaciuti allora.

Voglia di persone.

Anche filtrate, teatro e corpi e illustrazioni, ma persone e arricchirmi. Colore, Sbloccare, continuare a sentire, ricerca, Mi fa bene


Primo post intimo e irritante.

Forse in linea con la linea di me ultimamente (non che badi molto alla linea, ultimamente. Ma parlo del dentro). Ascoltarmi e buttarmi fuori.

Un post in un posto per me, anche se poi lo leggete voi.


che strana cosa un blog. Mi accogliete dentro gli occhi, giù per le pupille fino ai nervi e il cervello e forse più in là il cuore e l'anima o quello che c'è laggiù, però in realtà sono io che vi accolgo nella mia testa perché vi penso quando vi scrivo, alcuni, a turno, e vi mostro pensieri. Come una slideshow, adesso.


non astenetevi, perditempo