martedì 28 settembre 2010

Nostalgie. Scoperta.




A fare orienteering siete tu il bosco la mappa e la bussola. Una torcia se è notte, come quando alla tua prima volta ti liberano nella foresta svedese. E rumori. C'è il rumore del respiro che si ingrossa e diventa fiatone e ansimi e ci sono il respiro e le gambe di altri, ombre che incroci nella foresta, ombre colorate come altre orienteerers o piccole e pelose come lepri e scoiattoli. Grandi e pelose e chissà se artigliate non mi sono capitate ancora, per fortuna, come neanche i fischi perchè sei persa e infortunata, magari senza pila ed è notte.
Poi altri rumori, crack perchè calpesti rami spezzati e radici, tagli in mezzo alla foresta perchè tenere la direzione fa più sfida che controllare le intersezioni sul sentiero, e poi è molto più divertente, sopratutto se piove e tutto è scivoloso e la tua faccia è striata da pioggia e sudore e fango. Poi c'è swash-ciack-chac delle paludi e i gemiti per i rovi che si conficcano nelle gambe, che magari tiri via solo molto dopo, magari ore dopo, in treno per Brussel, quando ti guardi le gambe e sembra che ti abbiano torturato e sorridi.
E poi c'è il suono della risata della ragazza rossa e italiana, quando trova il primo control, su sulla collinetta, e mi diverto così tanto.

cushions behind



Ho lasciato il mio dottorato a qualche giorno dall'inizio.
Venerdì sarò una YGT all'Estec. Un anno. Delle 5000 persone che lavorano in Estec, delle 110000 che vivono a Leiden, le 2 che ho più care, che hanno fatto più cose per me, sono nella mia stessa sezione di 10.
Ho paura. Ma devo farlo bene. E questa volta, di nuovo, lo farò.

mercoledì 1 settembre 2010

Turku 2010 - quarta parte e ultima

segue da Turku 2010, terza parte (che seguiva da Turku 2010, seconda parte , che cominciava in Turku 2010, prima parte)

Uttopekka

E' l'escursione del sabato, un'isola di 30 metri di diametro, forse meno. Tramonto su un arcipelago incredibile, mare blu foreste verdissime saune di legno colorate, case come quelle delle principesse. Enormi navi scandinave dove gli scandinavi escono a fare il karaoke ubriaco, perchè una birra a Turku costa 7 euro ma sulle navi non paghi le tasse, e sulla nostra erano solo 4, che affare. Barbecue su quei quattro sassi battuti dal tramonto e dal vento, vento che entra dappertutto, ti costringe a masticarlo senza neanche fingersi salmone o patate, ti entra tra i denti senza passare dal piatto.
Poi fisarmonica e chitarra, finlandesi ubriachi che ballano.
Ci inseriamo anche noi, ci pestiamo i piedi a ritmo, deludo tutti quelli che volevano vedermi ballare tango.
Invece mi tiro su il cappuccio, mi siedo su uno scoglio davanti al mare con del thè dentro un gavettino di latta, mi sento stranamente sola, di quella solitudine bella di quando cammini in montagna.
Da una torre si vede la sequenza di Fibonacci, chissà perchè.

Il fuoco

Venerdì sera usciamo dalla sauna alle due, Sam e Michela, Boris e Gabriel e Stuart ed io. Cediamo delle birre a dei finlandesi già sbronzi, vogliamo accendere il fuoco, nel pomeriggio io e Boris avevamo raccolto legna e fatto il cerchio con le pietre. Non abbiamo un accendino, i fumatori dormono, giocheremo a calcio nella smoking hut, moderatamente disgustosa, potrebbe essere rinominata puking hut. Stiamo su fino alle 6, io rido tantissimo quando mi danno una palla da inseguire.
Il fuoco lo facciamo sabato sera tornando da Uttopekka.

Siamo solo 5, Boris e Stuart ed io e due ragazze che non sono mai state con noi. Camminiamo al buio in mezzo alla foresta per ritrovare il posto, siamo senza torce ma c'è il chiaro di luna, per me è già valsa la pena.
Il fuoco è mio, non lo faccio da anni e me lo godo tantissimo. Parte subito e vive per ore, a sorpresa. Ci raccontiamo storie, Eline la finlandese è un genio ad indovinarle. Poi le ragazze vanno via, arrivano gli altri, è già giorno, torno al Linnasmaki che altri studenti già vanno via.
Qui ricorderò il profumo di fuoco, non voglio lavarmi i capelli.